Il nome “Reale” indica che la galea apparteneva al re di Francia; inoltre, dal 1526 la nave ammiraglia del capitano delle galee francesi si chiamava “Reale”. Questo modello si basa su una tipica galea della fine del XVIII secolo, sontuosamente decorata dal famoso scultore Pierre Puget; gli ornamenti di poppa, tuttora conservati, sono esposti al Musee de la Marine di Parigi.
Questo modello è la riproduzione di un vascello di 63 metri di lunghezza totale, largo 9,7 metri al ponte di poppa, che portava 59 bastoni e 59 remi, ognuno dei quali era manovrato da 7 uomini; i soli rematori erano quindi 413: una piccola parte di loro era costituita da schiavi, ma la maggior parte da criminali condannati all’ergastolo. Le uniche tattiche di battaglia del Reale erano l’attacco frontale o lo speronamento.
Per essere utilizzata come nave a vela, la Reale era dotata di due vele di lateen; prima di entrare in battaglia, le vele venivano sempre avvolte e il pennone di lateen incatenato agli alberi per evitare che colpissero il rematore a causa del fuoco nemico.
Essendo molto bassa sulla linea di galleggiamento, la copertura era spesso allagata e, navigando con vento forte, l’intera parte interessata, prue e rematori compresi, veniva immersa.
Nel XVIII secolo, l’unica possibilità per una galea di entrare in battaglia contro una nave pesantemente armata era quella di sfruttare il mare liscio e scegliere la posizione di combattimento, dirigendo la prua sul nemico; tuttavia, a causa dello scarso armamento, era necessario un gran numero di galee per sconfiggere tre alberi di media armatura.
A riprova di ciò, ricordiamo che nel 1651 la fregata Lion Couronne, con soli 26 cannoni, resistette all’attacco di undici galee, mentre nel 1684 il solo vascello Le Bon fu vittorioso contro 35 galee. La battaglia di Matapan del 1717 fu l’ultima in cui le galee presero parte attiva.
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